“Più semo, mejo stamo” alla Scuola Pisacane-Roma

Uno striscione in arabo bruciato, uno nuovo che spunta…

Dal 2013 alla Scuola dell’Infanzia e Primaria, Carlo Pisacane di Roma ogni anno si celebra la Giornata internazionale per i diritti dei migranti e rifugiati , una giornata di festa e riflessione, promossa dalla Associazione di genitori “Pisacane 0-11” e dai docenti e allievi italiani e stranieri. Lo scorso dicembre, per annunciare la Giornata sono stati appesi  4 grandi striscioni fuori dalla scuola in italiano, arabo, bengalese e cinese,   le  lingue prevalenti parlate dagli  alunni, che provengono da 20 paesi diversi. Un segno della ricchezza linguistica e culturale della scuola che però ha dato fastidio a chi sa leggere solo con gli occhi dell’ignoranza e si scandalizza in particolare per una scritta in arabo.

Sarà stato un caso ma  un consigliere leghista della Circoscrizione, la V, si indigna e su Facebok  dichiara che, nientedimeno,  una scritta in lingua araba compare su una scuola italiana col benestare del Dirigente scolastico : ovvio che questo commento scatena  la solita orgia di commenti razzisti e di incitamento all’odio, con qualcuno che suggerisce di … dargli fuoco.   Nelle vacanze di Natale lo striscione in arabo sparisce……gli altri restano.. ..è stato bruciato. I genitori non si danno  per vinti e   affiggono davanti alla scuola un nuovo striscione,    “Più semo e mejo stamo” e lo  scrivono   in tante altre lingue. Il 18 gennaio, hanno deciso che era ora di toglierlo e hanno scelto di farlo con una festa; si sono dati appuntamento davanti alla Scuola, all’uscita dei bambini, invitando i cittadini del quartiere e vari artisti che si sono esibiti per solidarietà.

La Scuola Pisacane ha una lunga storia di accoglienza e integrazione. Una decina di anni fa fece scalpore  perché aveva il 95% di alunni stranieri, in un quartiere della periferia romana che dal 2000 aveva visto aumentare velocemente il flusso di stranieri che lo sceglievano   per vivere, a differenza degli italiani che lo abbandonavano. Pedagogisti e Associazioni hanno accompagnato gli insegnanti nella sperimentazione di una didattica nuova, che superasse il  multilinguismo e le differenze culturali e religiose, e abbattesse le barriere della incomprensione e ignoranza. Una scommessa vinta , con un quartiere che si è ripopolato di italiani ed è diventato un laboratorio interessante di integrazione e multiculturalità. Le classi, col nuovo tetto ministeriale del 30% di stranieri, si sono riequilibrate tra   stranieri e italiani e la Scuola ha visto aumentare le iscrizioni. Moltissime sono le attività che vi si svolgono in orario curricolare e non, un laboratorio di cucina, una bella biblioteca, tante bacheche costruite dai ragazzi che sono un piccolo museo di Scienze naturali  I genitori sono davvero speciali e, costituitisi in Associazione, sostengono gli insegnanti nei loro progetti didattici, collaborano a organizzare il doposcuola con corsi vari di  musica, inglese, teatro e promuovono la Giornata dei diritti dei migranti.

Una sinergia creativa e costruttiva che coinvolge tutto il personale della scuola, gli alunni e  le famiglie, italiane e straniere. Sul loro sito facebock i genitori sostengono che la loro  è “una scuola aperta, internazionale….il polo culturale del quartiere.. che come tutte le scuole opera nel rispetto del dettato costituzionale, e pertanto educa alla cittadinanza secondo l’articolo 3: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali..

Eppure questa scuola a qualcuno fa paura. Non si tratta di mera diffidenza, ma proprio di disapprovazione e terrore generati dalla poca conoscenza e dall’ignoranza e alimentati dal clima di odio che si respira in maniera sempre più diffusa in questo paese…. . Ma la scuola ci insegna che alla violenza non si risponde con la violenza, e quindi noi alle aggressioni di chi non ci conosce, ma ha paura di noi…. rispondiamo come sappiamo fare meglio: con un sorriso, quello delle bambine e dei bambini che avreste visto alzando lo sguardo un po’ più in alto degli striscioni multilingua, e che dalle foto impresse sulle finestre della scuola saluta tutte le persone che passano su via dell’Acqua Bulicante, ma proprio tutte, nessuna esclusa, perché secondo noi PIU’ SEMO E MEJO STAMO, e se non lo capite da soli ve lo diciamo noi, in tante lingue”.