Chi siamo
Nel corso dell’estate del 2018 si sono verificati episodi sempre più preoccupanti di incitamento alla xenofobia, se non all’odio vero e proprio verso gruppi e fasce deboli di popolazione: una vera e propria deriva sul piano dell’affermazione dei diritti di tutti, con particolare attenzione a quelli delle bambine e dei bambini.
Sono nate spontaneamente reti e organizzate iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica (presidi, flash mob con magliette rosse,…) .
Il Movimento di Cooperazione Educativa ha ritenuto che competa a chi da decenni si occupa di Scuola, Costituzione e Formazione all’etica pubblica, al bene comune, alla cooperazione assumersi la responsabilità di porre degli argini con proposte rivolte alle scuole, agli educatori, ai genitori, all’opinione pubblica.
Ha così invitato diverse associazioni, Enti, organizzazioni sindacali e singoli intorno a uno stesso tavolo per un’analisi condivisa della situazione e per la individuazione di azioni e iniziative da promuovere insieme.
Il 3 settembre 2018 c’è stato il primo incontro al CESV di Roma.
Ci siamo ritrovati in tanti, provenienti da esperienze e impegni diversi nel sociale, con in comune la forte preoccupazione di fronte all’insorgere di elementi regressivi, di forme diverse di limitazione e condizionamento, sino ad arrivare a diritti negati a bambini.
I recenti fatti di Lodi e Monfalcone ne sono una diretta e concreta rappresentazione.
Da qui, si è aperto un percorso di confronto, ricerca, azione, tra persone e organizzazioni diverse per cercare di produrre un’inversione di rotta nella costruzione del senso comune e rilanciare valori e conoscenze significative a partire dalle scuole, dai quartieri, dai territori, per una società capace di accogliere e gestire il cambiamento, la diversità, in un’ottica di accoglienza e di inclusione.
E farlo a partire dai diritti.
Quelli sanciti dalla nostra Costituzione, dalla Carta Europea dei diritti fondamentali del 2000, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, di cui ricorre il 70° anniversario il prossimo 10 dicembre.
I diritti umani sono stati una conquista fondamentale, ma rischiano di divenire astratti nella loro universalità e applicazione, in particolare per i bambini che vivono, non solo nei paesi sottosviluppati, in situazioni di guerra, in campi profughi, costretti a fare i soldati o arruolati dalle varie mafie, ma anche nelle cosiddette società avanzate come la nostra.
E’ così che è nato il Tavolo interassociativo
“SALTAMURI. Educazione sconfinata per l’infanzia i diritti l’umanità”.
Del tavolo fanno parte a oggi più di 100 Associazioni professionali del mondo della scuola, universitario e della ricerca, Enti , Associazioni e Reti del terzo settore, ONG, Organizzazioni sindacali e singoli individui.
E il numero cresce costantemente.
Il tavolo intende promuovere azioni educative positive per l’accoglienza, la convivenza democratica, la pace.
Tra le diverse iniziative messe in campo, il Tavolo ha lanciato la campagna
“Mille scuole aperte per una società aperta”
con proposte sui diritti umani nel 70° della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Un anno di mobilitazione per saltare muri, costruire ponti, dare speranza e contrastare ogni propaganda della paura.
Alleanze, interconnessioni, cooperazione e fiducia al posto di individualismo, separazione, isolamento e paura.
Portavoce del Tavolo: Giancarlo Cavinato