LETTERA AL MONDO DELLA SCUOLA, DELL’EDUCAZIONE, ALL’ASSOCIAZIONISMO

Bandire dalla scuola ogni forma di discriminazione è il primo compito per educare alla democrazia e alla convivenza.Il Tavolo Saltamuri, che riunisce oltre 130 associazioni e centinaia di scuole impegnate a difendere la Costituzione, propone una campagna che attivi per tutto l’anno iniziative didattiche nelle scuole e momenti di apertura alla cittadinanza sul tema della parità dei diritti. Vogliamo avanzare delle proposte che diano un’adeguata prospettiva all’introduzione legislativa dell’insegnamento dell’educazione civica, fornendo piste di lavoro sulla cittadinanza, la partecipazione, l’inclusione. Pur sapendo che in un’ora a settimana non si può rispondere a tutte le emergenze di natura epocale che ci troviamo ad affrontare in questi tempi. Invitiamo tutte le scuole a realizzare iniziative pubbliche nelle sei settimane che vanno dal 9 novembre, anniversario della caduta del muro di Berlino (1) , al 20 novembre, in cui festeggiamo i 30 anni della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dal nostro paese ( cfr. l. 176/’91) ma in gran parte disattesa. Nelle scuole tutti i bambini e ragazzi sono per noi cittadini a pieno titolo. Per questo leghiamo questa mobilitazione ad un rinnovato impegno per l’approvazione di una legge sullo ius soli e ius culturae che li tuteli e dia loro piena cittadinanza fin da ora. Ogni discriminazione è fonte di sofferenza, frustrazione, rabbia e talvolta violenza, e non possiamo tollerare che abiti nelle nostre scuole.E’ nella trasformazione di ogni classe e di ogni scuola in una comunità aperta capace di accogliere ogni diversità che si alimenta e si costruisce l’amore per il sapere, che è conoscenza di sé, degli altri e del mondo. Per questo sentirsi di casa ed essere accolti è condizione dell’apprendere, perché i diritti, o sono universali e per tutti, o si chiamano privilegi.Vogliamo una scuola migliore della società che la circonda, capace di costruire giorno per giorno un futuro vivibile per tutti. Nel raccogliere le proposte di mobilitazione lanciate a livello mondiale dal movimento dei Friday for future, ricordiamo che il surriscaldamento globale rende invivibili intere regioni del pianeta e già oggi è all’origine di oltre metà delle grandi migrazioni a cui intere popolazioni sono forzate.Inventiamo tanti modi diversi di rispondere all’appello di Greta Thunberg, immaginando ad esempio che nelle scuole, ogni primo venerdì del mese, si organizzino momenti di studio e approfondimento dei temi che riguardano la sostenibilità dell’ecosistema terra e il diritto a una cittadinanza globale, incrociando le conoscenze disciplinari con gli scopi planetari dell’agenda 2030. Il necessario approfondimento di temi che riguardano il futuro del pianeta e la dignità di tutti i suoi abitanti si può praticare solo intrecciando diversi saperi in progetti e percorsi multidisciplinari. Lo sviluppo di una sempre più necessaria arte del convivere e il diffondersi di una cultura dell’incontro, della convivenza fra diversi e della nonviolenza richiede tutto il nostro impegno e lavorare insieme alla costruzione di una società capace di dare valore e dignità ad ogni diversità culturale ed umana.

I componenti della cabina di regia del Tavolo SaltaMuriRoma,

4 settembre 2019

E’ possibile contattare il tavolo SaltaMuri attraverso la mail cabinaregiasaltamuri@googlegro

(1) Le ragazze e ragazzi che sono scesi in piazza negli ultimi mesi ci ricordano con determinazione che non c’è futuro senza coscienza e conoscenza del pianeta che abitiamo, senza responsabilità condivise e collettive, senza un sapere che permetta di ribellarsi alla dittatura del presente e alla cecità di chi nega prospettive alle future generazioni. “Questa Europa, che aveva ritrovato la sua costruzione in anni recenti dall’abbattimento di un muro, sta creando altri muri. Non solo facendo diventare il Mediterraneo un muro, ma chiedendo ai paesi che accedono all’Unione Europea, come la Polonia e l’Ungheria, di creare confini peggiori di quelli che loro stessi hanno vissuto quando si trovavano al di là della cortina di ferro”. (dall’ intervista a Mauro Palma, in Cooperazione Educativa n° 3 del 2019, ed. Erickson)


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