PER UNA RESPONSABILITÁ POLITICA DIFFUSA

L’11 MAGGIO DALLE 17,00 ALLE 19,00 COLLEGHIAMOCI ALLA PAGINA FB E CANALE YOUTUBE DI SALTAMURI PER L’ INIZIATIVA

SUI TEMI DEL MANIFESTO :”PER UNA RESPONSABILITÁ POLITICA DIFFUSA”

INTERVENGONO :

  • Pamela Pietri -Genitore IC ” Simonetta Salacone”
  • INTRODUCE : Giancarlo Cavinato – Portavoce SaltaMuri –
  • INTERVENTI:
  • Marco Rossi Doria- Esperto politiche educative e sociali
  • Cristina Giachi – Presidente Commissione Istruzioni ANCI
  • Monica Guerra – Università Milano Bicocca – Direttrice rivista Bambini
  • Lao Satta – Friday for Future – Terni
  • Roberta Passoni – Maestra
  • Giulio Cederna – Atlante dell’Infanzia a rischio povertà educativa
  • Angela Nava Mambretti – CGD
  • Andrea Costa – Baobab Experience
  • Maria Antonietta Nunnari -grup. naz. nidi e infanzia
  • Maria Sole Piccioli ActionAid Italia
  • MODERA : Franco Lorenzoni

I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nell’isolamento e nel distanziamento
sociale, dovuti all’emergenza Covid-19, sono purtroppo attenuati, talora sospesi.

La situazione chiama ad una responsabilità diffusa, ad un agire competente e
rigoroso  delle  istituzioni  e  del  mondo  degli  adulti  che,  a  diverso  titolo  e
competenza, sono impegnati a garantire il diritto alla cura, all’educazione, allo
studio.

Una responsabilità diffusa per:

•  riportare l’infanzia al centro dell’attenzione e di una nuova progettualità
     educativa attivando pienamente il protagonismo dei bambini, nel rispetto delle
     loro identità culturali e del loro progetto di vita;

•  contrastare i rischi di una quotidianità stravolta: con servizi educativi e scuole
     chiuse da due mesi, senza attività sportive e ricreative, senza poter uscire, a volte
     senza spazi idonei e intimi in casa, a volte senza mezzi tecnici adeguati a
     rispondere alle “chiamate” della scuola;

•  riparare i danni che potrebbero accumularsi per la deprivazione dell’esperienza
     relazionale, culturale, sensoriale che tutti i bambini stanno vivendo al di là della
     condizione delle loro famiglie, ma che molti vivono in condizione di crescente
     precarietà economica e sociale;

•    reagire alle povertà di famiglie con risorse al limite, sempre più affidate ai sussidi

pubblici, dove occorre arginare il rischio che si sviluppino nuove povertà culturali ed educative;

•    prevedere  interventi  per  favorire  una  genitorialità  matura,  consapevole  e

partecipativa;

•    riportare la Scuola al centro dell’elaborazione culturale e dello sviluppo del

Paese, a partire dai contesti educativi per i più piccoli, facendone il fulcro di una stagione di crescita;

•    sostenere  l’elaborazione  di  curricoli  ispirati  a  una  visione  ecologica,  a

un’educazione sostenibile, e a una dimensione comunitaria e di cittadinanza
riflettendo sui saperi, sulle tematiche che oggi costituiscono urgenze: lo stato del
pianeta, l’economia, i rapporti intergenerazionali, i cambiamenti climatici…

•    ripensare gli spazi e i tempi scolastici con nuove modalità di apertura/

connessione con il territorio, per una rifondazione pedagogica che risignifichi la corresponsabilità educativa e i processi di costruzione delle conoscenze. Quindi non una pedagogia dell’emergenza;

•    istituire processi di formazione per quanti si occupano di educazione per

potenziarne  le  competenze  riflessive,  rafforzarne  le  capacità  progettuali, organizzative, di sperimentazione a sostegno del lavoro collegiale e delle alleanze educative.

La ripartenza non potrà essere la riapertura delle scuole come le abbiamo conosciute.

Serve promuovere il cambiamento. Costruire reti solidali, un patto scuola territorio per la comunità educante. Stato, enti locali, territori, volontariato devono costituirsi come sistema organico, strutturato, a partire dai dispositivi normativi già esistenti per le Reti di apprendimento permanente.

Saltiamo i muri della chiusura culturale.

Il prezzo della crisi economica e sociali ricadrà principalmente sui
nostri figli e nipoti. Almeno garantiamo loro la miglior Scuola possibile.

Facciamo della ripartenza della Scuola il compito educativo dell’intero Paese