Saltamuri a Terni: oltre 200 tra ragazzi, genitori e insegnanti per i diritti il 12/12/18

Per i 70 anni della Dichiarazione universale deidiritti umani 30 classi della provincia di Terni hanno partecipato mercoledì 12 dicembre a un incontro, promosso dal gruppo territoriale umbro del Movimento di Cooperazione Educativa, mettendo in mostra, nella grande sala della Biblioteca Comunale di Terni, cartelloni, collage, calendari e persino un teatrino di legno dei diritti, che dimostrano come l’appello del Tavolo Saltamuri per la campagna “Mille scuole aperte per una società aperta” sia strato preso sul serio in una provincia che negli scorsi anni ha visto un grande impegno di numerose scuole nel promuovere innovazione educativa. Più di 200 le persone che hanno partecipato all’incontro.

Aperta da due video realizzate dai ragazzi e dall’audio di una ninna nanna cantata dai bambini di Fornole, la seconda parte dell’incontro ha visto tre interventi. Giulio Cederna ha illustrato i dati allarmanti della condizione di decine di migliaia di bambini e ragazzi che, nelle tante periferie del nostro paese vivono una condizione in cui alla povertà economica si somma una povertà educativa e di spazi vivibili disponibili. Sono i dati raccolti dall’eccellente Atlante dell’infanzia a rischio, quest’anno dedicato alle periferie, che Cederna cura per Save the children e che è uscito il mese scorso.

Anna D’Auria, della segreteria del MCE, ha illustrato i 4 passi per l’innovazione proposti dal Movimento di Cooperazione Educativa: pratica della democrazia nella didattica, biblioteca di classe e materiali di lavoro a disposizione di bambini e ragazzi, pratica dei laboratori e lavoro classi aperte, coerenza tra percorsi educativi e strumenti di valutazione.

Ha concluso il pomeriggio Franco Lorenzoni, ricordando come la Dichiarazione universale dei diritti umani costituisca una sorta di controstoria positiva, ideata negli anni della più grande tragedia vissuta dall’umanità e scritta col proposito di evitare nuove guerre e ogni forma di oppressione dei più deboli, in nome di una comune umanità. L’impegno, per tutti, è far si che i valori contenuti in quella Dichiarazione vivano nel quotidiano delle nostre classi continuando con coerenza a promuovere inclusione e sempre maggiori aperture di fronte a una società in cui crescono i veleni dell’intolleranza. Solo opponendoci a ogni forma di discriminazione nelle scuole possiamo dare il nostro contributo alla costruzione di una società aperta e solidale.

Tutto ciò si può fare in tanti modi e con diversilinguaggi, con la letteratura, ad esempio, come si sperimenterà in una staffetta di scrittura collettiva ideata da Roberta Passoni, che coinvolge da oggi 24 classi della provincia, che scriveranno due libri a partire dagli input donati all’iniziativa da Bruno Tognolini e da Fabrizio Silei.